Sostengo già dall'istituzione dell'aggiornamento con cadenza triennale delle gae (ma anche delle grad. d'istituto) che tale sistema è improprio in quanto penalizzante nei confronti (paradosso!) dei "vecchi" iscritti. Non è possibile infatti sostenere la presenza del carattere di equità in tale provvedimento in quanto viene reso impossibile per tre lunghi anni aggiornare, per una ragione qualsiasi, il proprio punteggio che varia di fatto con lo svolgimento del servizio ma che può variare anche per gravi problemi di salute oltre che per titoli eventualmente acquisiti, mentre chi SCIOGLIE LA RISERVA (...) IMMETTE IL PUNTEGGIO APPENA ACQUISITO SCAVALCANDO COSì I COLLEGHI CHE, ANCHE SE IN POSSESSO DI REQUISITI MAGGIORI, DEVONO, NON SENZA FRUSTRAZIONE, CEDERE IL PASSO A CHI GIUNGE DOPO!
Ma non basta: chi adesso è "autorizzato" a scavalcare ha la facoltà (e il privilegio) di RI-AGGIORNARE POSIZ., PUNTEGGIO E PROVINCIA DOPO SOLI 2 ANNI...mentre "gli altri" devono, rispettando le regole (?), attendere l'aggiornamento ufficiale, in attesa del quale, vedranno ancora e ancora neo-colleghi che si inseriscono e fanno valere il punteggio APPENA ACQUISITO.
Inoltre v'è da considerare anche l'aspetto relativo al fatto di sentirsi costretti a permanere, per un così lungo periodo, in una provincia che magari si è rivelata non adeguata alle (legittime) aspettative professionali rispetto alla possibilità concreta di lavorare con una certa continuità. Per queste importanti ragioni urge una modifica a tale iniquo e insensato sistema che consente, tanto per cambiare, l'applicazione del principio contrario al merito.
Anche (novità di quest'anno) l'accorpamento delle scuole in diverse province, comportando la fusione delle rispettive grad., può danneggiare i docenti che avevano scelto tali scuole e che adesso si trovano a dover subire, supinamente, gli effetti di tale scelta "imposta dall'alto".
A mio giudizio le possibili soluzioni sono due: 1°- scioglimento riserva contestuale all'aggiornamento ufficiale valido per tutti.
2°- consentire il ritorno all'aggiornamento-scelta provincia con scansione annuale o biennale.
Ma, per il momento, una soluzione dev'essere trovata, pena grave ingiustizia (tanto per cambiare!) nei confronti dei precari preesistenti nelle graduatorie.