SIAMO ANCORA COSI' SICURI CHE NON CI SONO POSTI NELL'ITALIA DEL NORD?

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Mai come ora questo quesito è attuale, avete letto tutte le informazioni relative ai tanti posti ancora disponibili al "Nord"? Gli ultimi dati, con riferimento alle graduatorie provvisorie, sono concreti!
 E ancora ci azzuffiamo fra "Nord e Sud"? O meglio tra Italia settentrionale e meridionale?
quesito posto il 31 Luglio 2011 da tibangel (4,870 punti)
modificato 31 Luglio 2011 da tibangel

11 Risposte

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Wallj spiegati meglio cosa vuoi dire ?
risposta inviata il 31 Luglio 2011 da precario sfigato (33,110 punti)
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leggi questo articolo:
" A determinare la previsione è un modello per la simulazione a medio - lungo termine del fabbisogno scolastico a livello provinciale, realizzato dalla Ragioneria Generale dello Stato. Evoluzione demografica e atteso aumento di iscritti nella scuola secondaria sono gli elementi su cui la ricerca si è basata. Si vuole così capire l'impatto delle riforme in atto (maestro unico e riforma della secondaria).

La Ragioneria avverte però: "La riduzione della domanda scolastica nelle regioni meridionali non è tuttavia tale da compensare interamente l'incremento nelle altre aree del paese. L'ampia diversità territoriale - tra singole province, anche contigue e appartenenti alla stessa macro-area - segnala la complessità del processo di pianificazione della rete scolastica e di programmazione del personale da affrontare nei prossimi anni. Le stime dettagliate per ciascuna provincia sono presentate nell'appendice."

La premessa:
il personale rappresenta una quota preponderante della spesa dello Stato a favore dell'istruzione – oltre il 95 per cento. I docenti della scuola statale sono circa 850 mila e contano per circa un terzo del comparto del pubblico impiego.
il rapporto insegnanti su studenti è in Italia tra 1,5 e 2 punti sopra la media OCSE
Le azioni di contenimento della spesa per l'istruzione degli ultimi anni muovono dal presupposto che i risparmi ottenibili da una riduzione della spesa per il personale dovrebbero essere investiti per innalzare la qualità dell'insegnamento tramite la valorizzazione della professione e interventi specifici diretti agli studenti e alle scuole in maggiore difficoltà.

Nell'arco dell'ultimo decennio, il numero di docenti è aumentato progressivamente, per diminuire solo nell'ultimo anno con un risultato netto dell'0,5 per cento.

è raddoppiato il peso delle posizioni a tempo determinato (ora pari circa 17 per cento del totale)
al loro interno, è aumentata la quota dei contratti "non annuali" ovvero fino al termine dell'attività didattica (circa 85 per cento)
sono diminuiti progressivamente i contratti a tempo indeterminato

Una parte consistente dello studio è dedicata alla "Previsione del fabbisogno di docenti strettamente necessari per ordine di scuola e ripartizione geografica"

Scuola materna
Al Nord e al Centro è in ogni caso previsto un maggiore o pari livello nel fabbisogno di docenti rispetto al 2010, mentre a Sud il fabbisogno atteso cala tra il 2% e il 6%.
Nel lungo periodo il fabbisogno si riduce rispetto ai valori attuali in tutte le aree geografiche e per tutte le ipotesi demografiche, tranne che nel caso di un confermato aumento dell'immigrazione e dei tassi di fertilità a Nord (ipotesi alta). L'analisi a livello provinciale evidenzia come tra le tre province in cui ci aspetta maggiore necessità di docenti nelle scuole dell'infanzia statale figurano anche città del Sud come Carbonia-Iglesias e Ogliastra (con incrementi anche del 10%), oltre a Reggio Emilia.

Scuola primaria
Nei primi cinque anni l'applicazione graduale della riforma produrrebbe, sia a livello nazionale che a livello di macroarea, una riduzione del fabbisogno strettamente necessario di docenti nella scuola statale primaria di circa 20 punti percentuali a parità di scenario demografico. Tuttavia, nel lungo periodo vi è ampia incertezza sull'intensità della riduzione che dipende dall'evoluzione demografica effettiva: al Nord e al Centro la riforma produrrebbe un calo della domanda, rispetto al livello richiesto oggi, del 10%-20%, al Sud del 30%-38%. Vi sono province in cui, anche in applicazione della riforma del maestro unico, l'evoluzione demografica produce una crescita del fabbisogno teorico di docenti nel breve periodo (in particolare Milano, Modena e Prato).

Scuola secondaria di I grado
Fino al 2020 vi è scarsa incertezza sul fabbisogno di docenti in tutte le aree geografiche: nei primi dieci anni la domanda di docenti nella scuola secondaria di I grado cresce, a livello nazionale in ciascuno scenario demografico, e ci si attende che nel 2020 sia maggiore di 4-7 punti percentuali rispetto all'anno base. Le maggiori esigenze di personale sono soprattutto al Centro-Nord. Al Sud la dinamica è opposta a quella che caratterizza la restante parte del paese: nei primi cinque anni la domanda di docenti cala del 3% circa e nel lungo periodo ci si attende un calo della domanda che - nello scenario peggiore - raggiunge il 15%.

Scuola secondaria di II grado
Per quanto riguarda gli effetti della riforma degli orari curriculari nella scuola secondaria superiore, a parità di evoluzione dei tassi di partecipazione, si può osservare che nei primi cinque anni l'applicazione graduale della riforma produrrebbe una riduzione della domanda di docenti strettamente necessari a livello nazionale di circa 8 punti percentuali che sarebbe – nel lungo termine - in parte riassorbita grazie alla ripresa della domanda scolastica (al 2027 e nello scenario alto il calo rispetto al 2010 è solo del 4%). Sebbene non si realizzi in nessuna area geografica del paese una sovrapposizione tra gli scenari pre- e post-riforma, al Nord la ripresa della domanda scolastica riporterebbe nel 2017 il fabbisogno di docenti strettamente necessari ai livelli attuali - nonostante l'attuazione della riforma. Al Centro la convergenza al livello attuale è più lenta e si raggiunge nel 2022.
Inoltre, è interessante notare che nel lungo periodo ci si attende che, tanto nel Nord quanto nel Centro, la domanda di docenti strettamente necessari sia maggiore dei livelli attuali. Al Sud gli effetti della riforma indicano invece un calo nel medio quanto nel lungo periodo. Nonostante la domanda scolastica sia trainata dall'innalzamento dei tassi di partecipazione di alcune province, il calo della domanda attesa di docenti dovuta sia alla riduzione della popolazione in età scolastica che all'applicazione della riforma (con riduzioni pari fino a -15% nel 2015, tra il -22% e il -24% nel 2027). Vi sono diverse province in cui, anche in applicazione della riforma dell'orario curriculare, l'evoluzione demografica produce una crescita del fabbisogno teorico di docenti nel breve periodo (in particolare Bologna, Mantova, Parma, Pavia, Reggio Emilia, Pordenone e Prato).

da orizzonte scuola
risposta inviata il 31 Luglio 2011 da tibangel (4,870 punti)
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Ora è tutto chiaro , grazie.
risposta inviata il 31 Luglio 2011 da precario sfigato (33,110 punti)
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E' una proiezione e il mio quesito è una provocazione, ovviamente, ma il nostro ultimo aggiornamento avrà il valore di tre anni! Quindi se posti ci sono o si potrebbero creare a breve, perché continuare a discutere sulle varie domande di trasferimento? Basta! Ormai le graduatorie sono in atto, stanno uscendo quelle definitive man mano e ancora polemizziamo! Forse una graduatoria nazionale, con possibilità di preferenze, darebbe un quadro più chiaro di tutta la situazione e delle possibilità e non dovremmo lanciare una monetina per decidere in quale provincia fare domanda, non credi? Un caro saluto
risposta inviata il 31 Luglio 2011 da tibangel (4,870 punti)
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Io sono già stata al nord ma in quel periodo non c'erano tutte ste polemiche , è vero pure che in quel periodo non c'era la lega al governo , non dimentichiamo che la lega è portatrice sano di razzismo è nasce con tali ideologie politiche. Saluti pura a te.
risposta inviata il 31 Luglio 2011 da precario sfigato (33,110 punti)
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Sono d'accordo con te, in un altro quesito ho scritto il seguente intervento:
ieri ho sentito un'intervista al Tg3 delle 19 e sono rimasta disgustata dalla strumentalizzazione della politica. L'intervista è stata fatta ad una giovane collega che, poverina, si trovava nella graduatoria del sostegno al 50esimo posto, sorpassata dagli insegnanti del Sud. E con che disprezzo ha riferito ciò. La conclusione dell'intervista: l'interessata si è rivolta alla Lega! Ma insomma, ragazzi, ci rendiamo conto che stanno strumentalizzando anche le nostre risposte! Ci rendiamo conto che lassù, al Governo, vogliono solo metterci gli uni contro gli altri! Se ci uniamo, siamo una forza, pericolosa, e "loro" lo sanno così continuano a provocare disagio fra di noi.Per favore non cadiamo in questo errore, SIAMO UNITI, diceva Morandi. Vale per tutti. SIAMO UNITI, ci aspetta una lunga battaglia all'inizio dell'anno scolastico, non disperdiamo le nostre forze! Avete mai sentito quel detto che recita che la Sicilia è a Nord della Tunisia e che La Lombardia è a Sud della Svizzera? Tutti siamo a Sud e tutti siamo a Nord di qualcosa, finiamola con questa storia. Io insegno dal 1981, ancora precaria, con tante domande di aggiornamento alle varie graduatorie nel corso degli anni, ma tutto quello che sta succedendo in questi ultimi due anni, veramente non lo ricordo. Non è mai successo tutto questo scompiglio e questa guerra fra di noi. Ma chi sta fomentando tutto questo? Perché?
risposta inviata il 31 Luglio 2011 da tibangel (4,870 punti)
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Ho visto il servizio al tg3 anche io sono rimasta disgustata , ho letto anche il tuo intervento.
risposta inviata il 31 Luglio 2011 da precario sfigato (33,110 punti)
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per le prossime graduatorie come ci si può regolare?è meglio comunque al nord?dove si può controllare?
risposta inviata il 16 Ottobre 2013 da cinzia.camerino81 (3,200 punti)
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Cari colleghi e colleghe,
queste lotte tra poveri sono solo a favore dei governicchi e dei ministricchi che ci siamo ritrovati in questi anni, la gemini un caso dis-umano, ma peggio ancora i presunti tecnici, che ne capiranno (forse) di università ma di scuola zero totale!
Ci bloccano ancora gli scatti di anzianità, ripropongono anzi l'idea di toglierli del tutto per il solito iperuranio del "merito"! sveglia, quello servirà per affamare ancora di + il corpo docente peggio pagato e + precario d'europa, dando 4 euretti in busta ai lecchini di genitori e preside!!!!!!
Le 24 ore gratis non sono mai morte, vedrete che ne risentiremo parlare!!! e le proposte di "chiamata e assunzione diretta" ogni tanto rispuntano fuori.
Dovremmo trovare il modo di farci sentire davvero, non polemizzare tra di noi.
Nella mia provincia (che è un po' sfigata) su oltre 100 richieste di deroghe sostegno ne han date 24, tanto per fare un esempio... grazie miur, x il resto si sa che va a materia, se fai spagnolo bene, se fai filosofia un disastro, ecc. le sappiamo tutti queste cose.
Cerchiamo di informare colleghi di ruolo e coinvolgerli se ci saranno scioperi e altro nei prox mesi.
risposta inviata il 16 Ottobre 2013 da francesca.kr (34,710 punti)
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tutti consigliano di andare sempre più al nord anche a uno che è già del nord, e qualche mia collega già del nord più a nord ora studia tedesco per andare a insegnare in germania, più su della germania cosa c'è? fra un pò lavoreremo ai poli....  :-)
risposta inviata il 17 Ottobre 2013 da cinzia.camerino81 (3,200 punti)
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Sarà ma tutti consigliano di andare sempre più al nord anche a uno che è già del nord, e qualche mia collega già del nord più a nord ora studia tedesco per andare a insegnare in germania, più su della germania cosa c'è? fra un pò lavoreremo ai poli....  :-)
risposta inviata il 19 Ottobre 2013 da cinzia.camerino81 (3,200 punti)